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Beh si sa, l’estate è quel momento in cui arrivano le vacanze. E per le vacanze si torna tutti a casa!
Non importa che lavoro fai o dove vivi, per un sardo arriva sempre il momento in cui si torna dalla famiglia. E quale stagione meglio dell’estate per farlo?
Arriva così, anche per i banaresi, il momento della rimpatriata estiva. È come se Banari in questi tre mesi tornasse a ripopolarsi come in tempi passati, non solo grazie ai turisti o ai visitatori, ma anche ai banaresi stessi che, per una ragione o per un’altra, son dovuti partire, ma non si dimenticano mai di tornare.
Ma se ci pensate bene, come per ogni rimpatriata, non può di sicuro mancare la foto di gruppo, giusto?
E voi mi direte: “eh sì, ma qui si parla di un paese intero…voglio vedere come fai a fare una foto di gruppo così!” e io allora direi: “immaginate per un attimo. Un paese intero…ci si mette tutti in posa, si guarda verso l’obbiettivo e 7…6…5…4…3…2…1… CLICK!”
Ora smettete di immaginare perché questo è realtà! Qualcuno è riuscito a realizzare questa grande foto di famiglia. Chi? Il suo nome è Marco Ceraglia
Ma vediamo un po’ come sono andate le cose.
Ormai in molti sapranno già che il 4 agosto, alle ore 20.00, circa 570 banaresi, residenti o di cuore, e diversi altri spettatori, si son tutti riuniti in piazza San Giacomo a Banari per riuscire a realizzare la foto più grande del mondo.
L’iniziativa ha in seguito spopolato sui giornali regionali e sui nostri canali, arrivando perfino sulle reti nazionali, come ad esempio al tg di canale 5, o sui quotidiani di maggior diffusione, come La Repubblica ed il Sole 24 ore. Tutti hanno spiegato l’evento e in cosa consisteva: lo scatto di una grande foto che si poneva come obiettivo quello di entrare nel Guinnes World Record, ma non per il puro gusto di farlo, al contrario, come forma di denuncia contro lo spopolamento.
Ma ormai lo sapete! Noi del Bed & Breakfast S’asilo non ci accontentiamo mai della semplice notizia, l’emozione di tale evento merita di essere raccontata.
Così abbiamo contattato Marco Ceraglia per una piccola interview, in cui è stato lieto di raccontarci qualche curiosità.
Noi ve la racconteremo nella maniera più essenziale possibile. Proprio come lui ha fatto con noi:
L’IDEA DEL RITRATTO
Quando e come nasce l’idea?
“È nata un po’ di anni fa. Io sono un fotografo professionista che lavora nella pubblicità. Oltre alla fotografia per lavoro ho sempre fatto ricerca e cercato di realizzare foto particolari, che andassero oltre il mio mestiere.
Avevo da molto in mente di fare il ritratto di una comunità intera o di un grande gruppo, come ad esempio un gruppo di musicisti o lavoratori particolare, ed in questi anni, in cui si parla spesso di spopolamento, è nato il mio interesse verso i paesi, e così mi è venuto in mente di sposare l’idea del grande ritratto con il tema dello spopolamento.”
LA SCELTA.
Marco, come mai hai scelto proprio Banari?
“Beh, all’inizio stavo portando avanti il progetto in un altro paese, in Gallura, qualche anno fa.
Questo però era impegnativo e non potevo spiegare a qualcun altro quello che volevo realizzare, quindi non potendo delegare a qualcuno il mio progetto ho scelto un paese non troppo lontano da Sassari.
Poi la cerchia si è ristretta sempre di più, ed una delle cose che maggiormente mi ha definitivamente convinto a scegliere Banari è che avete fatto tantissime cose nel campo della cultura e dell’arte, siete stati molto attivi, ci sono persone molto importanti che vengono a Banari, tra studiosi, politici e artisti, sarebbe stato bello realizzarlo lì. Mi son detto <<Provo a raccontarlo a loro e vedo se l’idea gli piace>>. Ho sentito Antonio – il nostro sindaco – e ha detto sì.”
“Ho avuto un’ottima accoglienza – racconta Marco – e mi sono accorto di non aver sbagliato. Ho scelto bene.”
L’ORGANIZZAZIONE
“È stato tutto molto impegnativo. Un lavoro pazzesco!”
Chi ti ha sostenuto nella realizzazione di questo progetto?
“Beh sicuramente il mio gruppo di lavoro, l’associazione culturale Ordinarimai. Poi abbiamo lavorato tantissimo con i tuoi compaesani, con l’amministrazione, Su Cuncordu, la Pam, il comitato di San Sorenzo…
I lavori sono durati otto mesi.
Diversi sono stati gli sponsor (la camera di commercio, la Grimaldi che ha permesso alle persone di tornare per l’evento, ma soprattutto la Fondazione Sardegna).
Sembrava critico ma ce l’abbiamo fatta. I banaresi non si aspettavano tanto scalpore, nessuno di noi se lo aspettava! L’ufficio stampa lavora ancora e tutti chiedono di Banari”.
IL GUINNES WORLD RECORD
Come funziona l’iter per ottenere il Guinnes?
“Il Guinnes World Record è una macchina pubblicitaria dal quale non sono particolarmente attratto, ma dà grande visibilità.
Vi sono due modi: il primo, chiami i giudici dell’organizzazione mondiale avendo già un progetto, ti fai ricevere e si definiscono le linee guida per ottenere il primato.
Oppure organizzi l’evento che vuoi, raccogli i dati e poi fai la domanda al Circus.
In ogni caso sono necessari molti soldi.”
Perciò l’iter non potrà essere portato avanti là dove non sono presenti i fondi?
Esattamente.
In ogni caso è già un record, perché è una cosa che non è mai stata fatta. Che ce lo dicano loro o no, è già una cosa unica.
Se lo dicono loro, certo, lo sanno ovunque (il libro dei Guinnes è il più venduto al mondo).
Ma è già un recod, soprattutto emotivamente, perchè l’emozione di quello che è successo sabato sera rimarrà stampata nel mio cuore, e penso anche nel vostro.
IL TEMA DELLO SPOPOLAMENTO
Come verrà utilizzato questo lavoro contro lo spopolamento?
Lo spopolamento è un tema che non riguarda solo un paese come Banari, ce ne sono tanti. Banari diventa portavoce di un problema che affligge il sud del mondo, non solo la Sardegna.
È chiaro che nessuno ha mai pensato di affermare che questa manifestazione risolva lo spopolamento, però lo fa uscire dal silenzio e dall’anonimato. Si accende un faro…
L’arte e la cultura non rappresentano la soluzione ai problemi, ma aiutano a trovare le soluzioni ideali. Sotto questo aspetto si sta facendo qualcosa. È una denuncia.
L’immagine dei numeri, che io adoro, è molto efficace in questo senso. Volete delle persone, esseri umani, o dei volgarissimi numeri?
Ecco a proposito di questo ti domando: prima sembrava che dovessimo fare semplicemente una grande foto di famiglia. Poi nel secondo scatto sono comparsi i numeri. Da dove nasce questa idea?
Questa idea è nata, in condivisione con un mio amico con cui lavoro da vent’anni e di cui parlerò nel mio libro, come denuncia chiara e fortissima. Ma cosa sono quelli? Uomini o manichini? Quando ti tolgono la banca, ti tolgono le poste, stanno facendo una cosa gravissima. Sei un numero. Quanti siete? 200? chiudiamo la scuola. 180? Togliamo anche il medico di famiglia. Noi non siamo numeri, siamo persone. e vogliamo restare qua.
IL NOSTRO RUOLO.
Quale sarà l’evoluzione di questo progetto? E cosa possiamo fare tutti noi?
“Questo è solo un inizio Clelia. Mi muoverò per portare avanti questo progetto come bandiera. Per un’artista è importante anche la serialità: ha un valore. Se fai una cosa, questa ha un peso, se riesci a farne tre il suo peso aumenta.
Logicamente il primo avrà una storia che non avrà mai nessun altro, però non so quanto sarà facile trovare paesi in cui l’amministrazione e le persone abbiano voglia di collaborare assieme a te, di questo ne sono convinto. Vi sono stati gesti di grande accoglienza.
Io voglio che il racconto continui, perciò andrò ancora in giro per ritrarre tutti i banaresi. Perché voglio che il racconto continui con un ritratto singolo di ognuno di voi.
Tu mi hai chiesto cosa potete fare voi. Tenere viva e calda quella emozione straordinaria che avete vissuto sabato, aprirmi le vostre case, chiacchierare…aiutarmi in questo sarebbe fondamentale…
Parlarne!”
Ed è quello che abbiamo fatto noi del Bed & Breakfast S’asilo! Noi che rimaniamo qua non nonostante tutto ma grazie a quello che Banari rappresenta per noi. E siamo ansiosi di farvi conoscere il nostro mondo. Di cui sono sicura, durante una vacanza, vi innamorerete anche voi!
PS. Una buona occasione per conoscere Banari e la nostra voglia di far festa potrebbe essere proprio la nostra festa di San Lorenzo Martire 9, 10 e 11 Agosto. Vi aspettiamo!
Stay tuned
Clelia
B&B S’Asilo
Via Marongiu, 28
07040 Banari, Sassari
Codice IUN: E5955
Tel.: +39 079 826187
Cellulare: +39 333 9489518
E-mail: bbsasilo@tiscali.it