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fata madrina
avvolta
in delicata
carta, esci dal suolo,
eterna, intatta, pura,
come semenza d’astro,
e quando ti taglia
il coltello in cucina
sgorga l’unica lacrima
senza pena.
Ci hai fatto piangere senza affliggerci.
…e vive la fragranza della terra
nella tua natura cristallina.
Così Pablo Neruda conclude la sua “Ode alla cipolla”;
Lei che, zitta zitta, nasce e cresce celata nel ventre della terra.
Fortemente discussa, amata, odiata, definita salutare oppure puzzolente, la cipolla ha da sempre imbandito la tavola degli italiani.
Diverse sono le sue varietà, apprezzate ed utilizzate in cucina, e nella classifica delle prime 20 qualità d’Italia
Rullo di tamburi…
Troviamo anche la cipolla di Banari!
Ma ora facciamo i seri.
Ecco a voi un po’ di storia della nostra amata cipolla.
La Cipolla di Banari è una cipolla dorata dal gusto particolarmente dolce, dalla forma piatta e leggermente concava alla base; presenta bulbi molto grossi il cui peso varia dai 400 grammi ad 1 kilogrammo, talvolta sfiorando anche i due.
Coltivata sapientemente ed esclusivamente nelle campagne banaresi, è un prodotto di estrema versatilità in cucina, preparata come contorno o piatto unico; deliziosa soprattutto al forno.
È un alimento dal sapore e dalla storia antica. Il suo seme è originario di Banari e sono i terreni in cui viene coltivata a conferirgli la sua particolare dolcezza.
La sua coltivazione però, per via dell’abbandono dei campi, non venne sempre portata avanti nel tempo, se non per una piccola quantità che ne permise la sopravvivenza.
Nonostante la scarsa produzione i banaresi non mancarono però di ricordare l’importanza di questo loro sapore e, dopo qualche tempo, decisero di valorizzarlo maggiormente.
Così nel 2003, dall’idea dell’artista Giuseppe Carta, si realizzò il primo evento dedicato a tale prodotto: “La Fiera della Cipolla”. Per portare avanti l’iniziativa i banaresi si impegnarono a riprendere la produzione riportando così il prodotto in auge.
La manifestazione si svolse per ben due anni e, anche a seguito della sua cessazione, la produzione continuò e la cipolla di Banari acquisì sempre maggiore popolarità, tanto che venne anche presentata nel conosciutissimo programma culinario condotto da Antonella Clerici de “La prova del Cuoco”.
Negli anni la giornata dedicata alla cipolla ha incominciato nuovamente ad esistere e ogni anno a Banari, nel mese di luglio viene proposto l’evento de “La sagra della cipolla dorata di Banari”, organizzata dall’ ”associazione culturale Cipolla dorata di Banari” e attualmente dalla Pro-loco.
Per gli appassionati di gastronomia è un prodotto assolutamente unico, da provare, il nostro consiglio è di prenotare presso il ristorante Sa Casara dove troverete piatti unici e in linea con la cultura enogastronomica sarda.
A proposito, non lo dico solo io, banarese doc e un po’ di parte a dirlo!
Infatti, oltre che presente nelle classifiche delle qualità di cipolle più buone d’Italia, stilate nei siti di Gastronomia su internet, è stata utilizzata anche all’interno delle ricette create dall’affermata blogger Anna Marconi in “Taste of Runway”,un bolg che parla di alta moda e Gastronomia ed in cui l’autrice si diverte a mettere in correlazione ricette e look dei più famosi stilisti.
La” tempura di cipolle di Banari e salvia” è stata abbinata niente poco di meno che al look proposto da Armani!
Tante e diverse sono quindi le sfumature ed i racconti racchiusi dietro i nostri sapori…non vi resta che venire a provarli!
Clelia
B&B S’Asilo
Via Marongiu, 28
07040 Banari, Sassari
Codice IUN: E5955
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